Quanta acqua bere?


Tra i diversi fattori che contribuiscono a uno stato di salute ottimale, l’idratazione e l’equilibrio fra i compartimenti idrici dell’organismo occupano un posto di primaria importanza nell’alimentazione.

L’importanza dell’acqua

Tra i diversi fattori che contribuiscono a uno stato di salute ottimale, l’idratazione e l’equilibrio fra i compartimenti idrici dell’organismo occupano un posto di primaria importanza nell’alimentazione.

Infatti, si può resistere diversi giorni senza cibo ma già dopo due o tre giorni senz’acqua la nostra sopravvivenza è seriamente compromessa.

Da qui è facile comprendere quanto questo elemento sia un nutriente essenziale per il corpo.

L’acqua, che rappresenta circa il 70% del nostro organismo, non fornisce alcun apporto energetico, ma è un elemento fondamentale, indispensabile per il corretto espletamento delle funzioni fisiologiche e nutrizionali degli esseri umani.

L’acqua è fondamentale per:

  • Il trasporto dei principi nutritivi
  • L’eliminazione delle scorie
  • La regolazione della temperatura attraverso il sudore
  • La regolazione della concentrazione di sali minerali
  • La regolazione del volume cellulare
  • La digestione
  • L’elasticità alla pelle
  • La diuresi

Si pensi che, mediamente, nell’arco della nostra vita consumiamo una quantità d’acqua 600 volte superiore al nostro peso corporeo.

Non esiste un quantitativo standard di acqua da bere, ma il fabbisogno idrico giornaliero varia in base all’età, al sesso, alla temperatura corporea, al contenuto minerale dell’alimentazione, alla temperatura e all’umidità ambientale, all’intensità e al tipo di attività fisica e al dispendio energetico. 

L’acqua che beviamo non è solo un composto di idrogeno e ossigeno, ma una vera e propria soluzione di minerali e, di conseguenza, rappresenta un alimento: i minerali sono, infatti, nutrienti indispensabili per l’organismo. 

Possiamo classificarli in tre gruppi: 

  • Macroelementi: presenti nel corpo umano in quantità discrete, come calcio, fosforo, magnesio, sodio, potassio, cloro e zolfo;
  • Microelementi o oligoelementi: di cui l’organismo ha bisogno in piccole quantità, come ferro, rame, zinco, fluoro, selenio, cobalto, iodio, manganese e molibdeno;
  • Minerali traccia: il cui fabbisogno è molto basso, come ad esempio, il silicio (utile per il benessere delle ossa).
L'acqua è di primaria importanza nell’alimentazione
L'acqua è di primaria importanza nell’alimentazione

Quali alimenti contengono acqua?

Oltre all’acqua stessa, è possibile idratarsi anche attraverso l’assunzione di determinati alimenti o attraverso altre bevande.

Non tutti i cibi, però, sono in grado di apportare la stessa quantità di acqua.

Un regolare consumo di frutta e verdura può garantire un buon apporto idrico, se si scelgono prodotti di stagione, poiché la conservazione per lungo tempo, la congelazione o la surgelazione possono influire negativamente sui livelli nutrizionali di verdure e ortaggi.

Tra i 20 alimenti che contengono più acqua (oltre il 90% del loro peso) troviamo:

  • Cetrioli
  • Lattuga
  • Ravanelli
  • Anguria
  • Cicoria
  • Pomodori
  • Zucca gialla
  • Cardi crudi
  • Indivia belga
  • Fiori di zucca
  • Melone
  • Radicchio rosso
  • Zucchine crude
Un regolare consumo di frutta e verdura può garantire un buon apporto idrico
Un regolare consumo di frutta e verdura può garantire un buon apporto idrico

L’importanza della sete

La sete è un sintomo dell’esigenza di acqua da parte dell’organismo e quindi quando si ha sete si deve bere.

Quando la perdita di acqua supera lo 0,5%, si attivano specifici recettori che fanno insorgere il bisogno di bere, stimolo che è sempre bene assecondare.

Possiamo quindi dire che il bilancio idrico è mantenuto tramite due meccanismi:

  1. Il primo rallenta la perdita di acqua con le urine
  2. Il secondo induce lo stimolo della sete

Questi meccanismi si compensano tra loro, se uno dei due viene compromesso. 

Nel nostro organismo, l’assunzione di cibi particolarmente salati senza un’adeguata assunzione di liquidi aumenta la concentrazione dei sali nell’acqua extracellulare (contenuta ad esempio nel plasma e nella linfa).

Le cellule devono cedere parte dell’acqua intracellulare (quella contenuta all’interno della cellula), disidratandosi, per creare un nuovo equilibrio tra il loro interno ed esterno.

A questo punto intervengono i recettori che inviano messaggi all’ipotalamo, che a sua volta analizza le informazioni ricevute e genera lo stimolo della sete.

La sete può essere classificata in due tipologie:

  1. “Primitiva”
  2. “Secondaria”

Quella primitiva corrisponde a una carenza di liquidi: si verifica quando si ha un’eccessiva perdita degli stessi (superiore al 2% del peso corporeo), non si ha un’integrazione corretta di acqua e insorgono sintomi d’allerta, quali:

  • Stanchezza
  • Irritabilità
  • Difficoltà nella concentrazione

Se a causa di malattie acute o croniche questa perdita dovesse aumentare, potrebbero comparire anche nausea, confusione mentale fino a veri e propri disturbi circolatori e insufficienza renale.

La sete secondaria è invece più legata all’alimentazione (eccesso di sale o di zuccheri), è indipendente dal senso di sete ed è riconducibile a tutti quei meccanismi (ad esempio la cosiddetta “acquolina in bocca”) che si attivano nel momento in cui assumiamo tali alimenti.

Come già detto, occorre bere anche quando non si ha sete, per ripristinare le riserve idriche perse continuamente con la sudorazione, la perspirazione, le urine e le feci.

Si consiglia di bere a piccoli sorsi e in più riprese.

Mai bere velocemente ed in particolare acqua gelata, specialmente quando si è accaldati; ciò evita fastidiose e talora pericolose congestioni.

È preferibile bere acqua a temperatura simile a quella corporea.

La sensazione dissetante dell’acqua fredda è illusoria: per l’eccessiva sudorazione che ne segue, il senso di sete ricompare subito dopo.

La sete si suddivide in primitiva e secondaria
La sete si suddivide in primitiva e secondaria

Distinzione tra acqua minerale, acqua del rubinetto e acqua depurata

1. Acqua minerale

L’acqua minerale presenta le seguenti caratteristiche:

  • È di origine sotterranea e protetta
  • Batteriologicamente pura all’origine
  • Con composizione e caratteristiche costanti
  • Con possibili effetti favorevoli per la salute
  • Imbottigliata all’origine in contenitori sicuri e controllati

In Italia esistono 250 tipologie di acque minerali e ognuna è unica.

La composizione e il tenore di minerali le conferiscono gusto e proprietà caratteristici.

È comunque chiaro che il consumo di acqua minerale da solo non può curare patologie umane.

Sicuramente una buona acqua minerale naturale, abbinata ad una corretta alimentazione ed a sane abitudini, migliora la prospettiva di vita.

2. Acqua del rubinetto

Viene distribuita dalle aziende acquedottistiche attraverso la rete idrica ed ha come requisito fondamentale la potabilità, ossia deve essere batteriologicamente pura.

Per questo, in genere, subisce trattamenti di filtrazione, clorazione oppure di ozonizzazione prima di giungere nelle nostre case.

Non dovrebbe contenere sostanze chimiche dannose per la salute e dovrebbe risultare incolore, insapore e inodore.

3. Acqua depurata

Ha il vantaggio di essere sottoposta ad un ulteriore processo di depurazione, offrendo così un maggior margine di sicurezza rispetto ai rischi di inquinamento lungo tragitto che l’acqua di rubinetto percorre prima di raggiungere le nostre case.

Cloro e metalli pesanti, oltre a rappresentare un rischio per la salute, conferiscono all’acqua del rubinetto un sapore sgradevole o comunque peggiore rispetto alle acque minerali.