Tiroidite di Hashimoto e Gozzo


Durante gli studi scientifici degli anni 30/40, riguardante la tiroidite e il gozzo, si era notato come la zona della “Bergamasca” fosse la più colpita.
Proseguendo e approfondendo questi studi, si era giunti alla conclusione che questa zona fosse quella più avvezza al consumo di mais, polenta e cavoli.

Tiroidite di Hashimoto e Gozzo

Durante gli studi scientifici degli anni 30/40, riguardante la tiroidite e il gozzo, si era notato come la zona della “Bergamasca” fosse la più colpita.

Proseguendo e approfondendo questi studi, si era giunti alla conclusione che questa zona fosse quella più avvezza al consumo di mais, polenta e cavoli.

Questi ingredienti, infatti, erano largamente diffusi all’interno della dieta Bergamasca.

Gli studi sulla Tiroidite si basavano, e si basano ancora oggi, sugli esami del sangue.

I valori che si prendono in considerazione sono gli anticorpi “anti tireoglobulina” e “anti tireoperossidasi”.

La tiroidite, generalmente, è di natura infiammatoria autoimmune, alla base di un’infiammazione vi è molto spesso una risposta errata da parte dell’organismo, che si può ricondurre ad un’alimentazione errata.

Se riprendiamo gli studi storici sopra citati, possiamo iniziare a fare delle considerazioni interessanti innanzitutto sul mais.

Sappiamo che il mais, su molte persone, è un rallentatore del metabolismo. Questo è dovuto al contenuto estremamente ricco di amido.

La tiroide, per come è strutturata, non sopporta bene eccessi di amidi, zuccheri, dolci e cereali, e a questo proposito sappiamo anche che gli amidi e soprattutto i cerali come il mais, fanno alzare tantissimo la glicemia.

È proprio questo innalzamento della glicemia l’aspetto che più pesa sul funzionamento della tiroide.

Se consideriamo che l’amido di mais è presente in una quantità incredibilmente alta di alimenti, comprendiamo come il problema non sia assolutamente da sottovalutare.

Chi rischia maggiormente sono purtroppo le persone celiache, in quanto costrette a consumare solo cereali con un alto contenuto di amido, come mais e riso.

Questi soggetti avranno una maggiore probabilità di incorrere in problemi tiroidei, glicemie alte e colesterolo alto.

Oltre al mais è necessario fare attenzione al fruttosio presente naturalmente nella frutta, alle crucifere (il cavolfiore al esempio) ed alle mandorle.

Altro indicatore interessante, relativo a problemi legati alla tiroide, è il rapporto tra colesterolo e ipotiroidismo.

La maggior parte degli ipotiroidei, infatti, ha problemi di colesterolo elevato, alti valori di colesterolo sono legati ad un alto consumo di farinacei, ossia cereali.

 

La tiroidite generalmente è di natura infiammatoria autoimmune
La tiroidite generalmente è di natura infiammatoria autoimmune

Ci sono alimenti che invece apportano benefici per quanto riguarda la tiroidite?

Ci sono alimenti in grado di mitigare l’azione negativa di altri.

Si pensi ad esempio all’azione delle proteine. Si è evidenziato come il consumo di carne, pesce e uova, è in grado di “annullare” l’effetto negativo di crucifere e mandorle.

Così come avviene anche per quanto riguarda i picchi glicemici causati dai cereali, sono infatti in questo caso le proteine animali ad abbassare notevolmente il livello di glicemia nel sangue se consumati insieme.

A questo proposito mi vengono in mente due piatti tipici come Polenta e Merluzzo o Polenta e Spezzatino.

In questo caso, infatti, l’associazione di questi 2 elementi non produce, sul breve periodo, noduli alla tiroide o fibromi.

 

Carne, pesce e uova possono mitigare l’azione negativa di altri alimenti
Carne, pesce e uova possono mitigare l’azione negativa di altri alimenti

Cosa è possibile fare per prevenire problemi alla Tiroide?

 

Fino a pochi decenni fa, l’incidenza di tiroidite sulla popolazione era molto meno importante.

Concentrandosi invece sull’alimentazione sappiamo che la tiroide è felice con il sodio.

La ragione risiede in un metabolismo generalmente più elevato grazie ad un livello di attività fisica molto più alto rispetto ad oggi.

Gli alimenti che sono maggiormente ricchi di sodio sono pesce, crostacei e alghe.

Inoltre, riducendo il più possibile il consumo di tutti i cereali, specialmente quelli contenenti glutine, permettiamo alla tiroide di riprendere bene le sue funzionalità.

Un ultimo consiglio che vogliamo suggerire riguarda la Soia: è bene preferire la soia rossa, in quanto si abbina bene al pesce e alla carne e al momento non ci sono sufficienti dati scientifici per dimostrare il fatto che la soia si un elemento di fastidio per la tiroide.

Gli alimenti che sono maggiormente ricchi di sodio sono pesce, crostacei e alghe
Gli alimenti che sono maggiormente ricchi di sodio sono pesce, crostacei e alghe