Cosa comporta una carenza di vitamina B12 e B9?

Quando nell’organismo vi è una carenza di vitamina B12, chiamata anche cobalamina e di vitamina B9, meglio conosciuta come folati, vengono prodotti globuli rossi più grandi del normale che non funzionano correttamente e causano l’anemia.

Quali sono i sintomi di una carenza di vitamina B12 e B9?

L’anemia da carenza di vitamina B12 e B9 può causare molti disturbi, che generalmente si sviluppano gradualmente e possono peggiorare se non si interviene con una corretta alimentazione

Tra i sintomi troviamo:

• affaticamento e spossatezza anche a riposo,
• difficoltà respiratorie,
• mal di testa frequenti,
• tachicardia,
• disturbi dell’equilibrio,
• difficoltà di concentrazione e di memoria,
• mancanza di appetito e perdita di peso.

Se l’anemia è causata da una carenza di vitamina B12, si possono verificare anche:

• disturbi della vista,
• ittero,
• infiammazione e gonfiore della lingua,
• formicolii agli arti.

Alcuni di questi sintomi si possono verificare anche in persone che presentano una carenza di vitamina B12 ma non hanno ancora sviluppato l’anemia.

Se l’anemia è causata da una carenza di vitamina B9, si possono avvertire sintomi, quali:

• riduzione della percezione del gusto,
• diarrea,
• debolezza muscolare.

In presenza di uno o più sintomi è opportuno contattare il medico per farsi prescrivere degli esami del sangue in grado di accertare le cause e poter intervenire per tempo.

L’anemia è una patologia facilmente curabile se si interviene subito. Tuttavia può portare ad alterazioni neurologiche irreversibili e permanenti se non curata adeguatamente.

Quali sono le cause?

L’anemia da carenza di vitamina B12 o B9 si verifica quando la carenza di una, o di entrambe le vitamine, influisce sulla capacità dell’organismo di produrre globuli rossi perfettamente funzionanti. Infatti, vengono prodotti globuli rossi di dimensioni maggiori e si va incontro ad un’anemia denominata megaloblastica.

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La carenza di vitamina B12 può essere data da:

• Un’anemia perniciosa, che è una malattia autoimmune che colpisce lo stomaco. Si verifica quando il sistema immunitario dell’organismo anziché attaccare i germi e le sostanze estranee che penetrano nel corpo, aggredisce per errore le cellule sane dell’organismo. Normalmente, nello stomaco la vitamina B12 si lega ad una proteina, che è fondamentale per l’assorbimento della vitamina stessa nell’intestino. Nell’anemia perniciosa il sistema immunitario attacca le cellule dello stomaco che producono questa proteina e, di conseguenza, l’intestino non è più in grado di assorbire la vitamina B12. Le cause che provocano l’anemia perniciosa sono tutt’ora sconosciute e oggetto di studio. Le persone più colpite da questo tipo di anemia sono le donne di 60 anni di età, e le persone che hanno familiari già affetti da questa patologia.
• Una scarsa introduzione di questa vitamina con l’alimentazione. La vitamina B12 la troviamo soprattutto, nella carne, nel pesce e nei latticini. Le persone che seguono una dieta vegana o vegetariana o che mangiano poco, possono andare incontro ad una carenza di vitamina B12. E’ quindi opportuno integrarla con prodotti a base di soia e alcuni cereali da colazione che comunque ne contengono una buona quantità. Le riserve di vitamina B12 nell’organismo possono durare da due a quattro anni circa se non vengono reintegrate. Quindi prima di andare incontro ad un’anemia passerà molto tempo.
• Malattie gastro-intestinali, come la gastrite, le ulcere gastriche e il morbo di Crohn o interventi chirurgici che riguardano lo stomaco e l’intestino e che impediscono l’assorbimento della vitamina B12, aumentando il rischio di una sua carenza.
• Un’interazione con alcuni farmaci, che possono limitare l’assorbimento della vitamina B12. Ad esempio molti farmaci utilizzati per la cura della gastrite e delle ulcere gastriche, limitano la produzione dei succhi gastrici, i quali sono importantissimi per l’estrazione della vitamina B12 dagli alimenti.

Diversamente dalla vitamina B12, i folati, sono composti chimici solubili in acqua e l’organismo non è in grado di immagazzinare per lunghi periodi di tempo questi folati. Generalmente, le riserve di folati durano circa quattro mesi. Bisogna quindi reintrodurli con una corretta alimentazione giornaliera.

La carenza di vitamina B9 invece può essere data da:

• Un’alimentazione squilibrata in cui non sono presenti alimenti come le verdure, i legumi e il riso integrale. Vi è anche un’alterazione dell’assorbimento di questi folati dato dal consumo frequente ed eccessivo di alcol.
• Celiachia, che comporta un malassorbimento dei folati da parte delle mucose intestinali
• Dover urinare frequentemente, perdendo una buona parte dei folati sciolti nei liquidi.
• Un’interazione con alcuni farmaci, come nel caso dei medicinali somministrati in caso di epilessia.

Per le donne in gravidanza è importantissima questa vitamina che permette al bambino di sviluppare correttamente il sistema nervoso.

Quali sono gli esami da effettuare?

Gli esami del sangue prescritti dal medico per l’accertamento dell’anemia da carenza di vitamina B12 e B9, va a ricercare i livelli di emocromo nel sangue, consentendo di valutare sia il livello di emoglobina, che risulterà basso, che il volume corpuscolare medio (MCV), che risulterà alto.

In alcuni casi si possono avvertire i sintomi di una carenza di vitamina B12, senza che ci sia un effettiva mancanza nel sangue oppure non avvertire alcun sintomo ma avere invece valori di vitamina B12 sotto la norma.

Questo succede perché nel sangue vi è presente sia una parte di vitamina B12 attiva che una parte inattiva e gli esami del sangue non sono in grado di distinguere queste due parti. Quindi è possibile che nel sangue sia presente una buona parte di vitamina B12 inattiva, che quindi l’organismo non riesce ad utilizzare e di conseguenza si manifesteranno i sintomi di una sua carenza.

In questi casi, sarà quindi necessario approfondire gli esami del sangue con uno screening più dettagliato, per poter intervenire subito con una cura adeguata.

Quali sono i rimedi?

La maggior parte delle persone colpite da anemia da carenza di vitamina B12 e B9 possono integrarle per via orale o per via intramuscolare, andando a inserire nella propria dieta gli alimenti ricchi di queste vitamine.

Le persone che hanno scelto uno stile di vita vegano, dovranno assumere degli integratori di vitamina B12 per sempre.

Sarà necessario monitorare con regolarità la cura, attraverso degli esami del sangue che vanno a misurare i livelli di emocromo, di emoglobina e il numero dei reticolociti, ossia i globuli rossi immaturi presenti nel sangue.